Puntatrice fissa usata

Una puntatrice fissa usata, nota anche come saldatrice a punti fissa o a colonna, è una macchina stazionaria utilizzata per unire due o più pezzi di metallo tramite la saldatura a resistenza per punti. Questo processo avviene facendo passare una corrente elettrica intensa attraverso i pezzi metallici pressati tra due elettrodi, generando calore localizzato che fonde e unisce i materiali.

Sono macchine versatili e indispensabili in molti settori.


A Cosa Serve una Puntatrice Fissa Usata

Le puntatrici fisse sono ideali per:

  • Produzione in serie: Sono rapide ed efficienti per la saldatura ripetitiva di piccole e medie parti.
  • Precisione: Offrono un controllo elevato sulla posizione e sulla qualità del punto di saldatura.
  • Diversi materiali: Possono saldare vari tipi di metalli, inclusi acciaio, acciaio inossidabile e leghe leggere, se adeguatamente configurate.
  • Spessori vari: Adatte a unire lamiere di spessore da molto sottile a medio.

Applicazioni comuni:

  • Industria automobilistica: Componenti di carrozzeria, supporti, staffe.
  • Carpenteria metallica leggera: Armadietti, scaffalature, telai per mobili, condotti di ventilazione.
  • Elettrodomestici: Componenti interni ed esterni.
  • Produzione di reti e griglie: Recinzioni, gabbie.

Caratteristiche Chiave da Valutare in una Puntatrice Fissa

Quando cerchi una puntatrice fissa usata, considera questi aspetti fondamentali:

  1. Potenza (kVA): È la caratteristica più importante. Indica l’energia massima che la macchina può erogare e, di conseguenza, lo spessore e il tipo di materiali che può saldare. Le potenze tipiche variano da 10 kVA per lavori leggeri a oltre 100 kVA per applicazioni industriali pesanti.
  2. Tipo di Saldatura:
    • A corrente alternata (AC): Il tipo più comune ed economico. Adatta per la maggior parte delle applicazioni.
    • A scarica capacitiva (CD): Ideale per materiali molto sottili o con alta conduttività (es. rame, ottone, alluminio), e per minimizzare la deformazione. Richiede una corrente di saldatura molto elevata ma per tempi brevissimi.
    • A media frequenza (MFDC): Offre maggiore efficienza energetica, migliore qualità di saldatura e tempi di saldatura ridotti. Meno comuni nell’usato economico.
  3. Sistema di Raffreddamento:
    • A liquido (acqua): Essenziale per macchine di media e alta potenza (oltre 25-30 kVA) o per cicli di lavoro intensivi. Permette di dissipare il calore dagli elettrodi e dal trasformatore, evitando il surriscaldamento.
    • Ad aria: Per macchine di bassa potenza e uso intermittente.
  4. Forza di Pressione degli Elettrodi: È la forza con cui gli elettrodi serrano i pezzi. Importante per la qualità della saldatura. Può essere pneumatica (la più comune e versatile), a pedale (per modelli più leggeri) o idraulica.
  5. Controllo Elettronico: Un buon controllo permette di regolare con precisione i parametri di saldatura (tempo di saldatura, corrente, tempo di tenuta, tempo di rampa). I controlli moderni sono digitali e programmabili, quelli più vecchi possono essere analogici.
  6. Bracci ed Elettrodi:
    • Lunghezza dei bracci: Influisce sulla profondità di gola della macchina (quanto lontano dal bordo può saldare).
    • Materiale degli elettrodi: Solitamente in rame-cromo-zirconio, devono essere in buone condizioni e facilmente sostituibili.